L’esperienza delle Comunità Eucaristiche è strettamente connessa alla parrocchia di S. Ireneo, nella quale si sono formate, agli inizi degli anni ’70, facendo le istanze di approfondimento di contenuti della fede cristiana, radicata nella storia, e precisamente nel vissuto del quartiere di Centocelle.
Esse, infatti, presentano una proposta di cammino di fede possibile in ogni comunità parrocchiale che vede nel giorno del Signore un’Assemblea convocata dalla Parola, nutrita nella frazione del Pane, messa in stato di condivisione dalla diaconia reciproca e, infine, inviata a testimoniare la propria fede con la potenza dello Spirito di Gesù Cristo, il Risorto. Si collocano nell’ambito della proposta della nuova evangelizzazione all’interno delle forme tradizionali della fede cristiana e dei suoi aspetti convenzionali. Si rivolgono in modo particolare a quei cristiani che frequentando l’assemblea ecclesiale e sono assidui alla vita della parrocchia, ma non sono sufficientemente motivati; si rivolgono, tuttavia, anche a coloro che sono praticanti, ma non necessariamente credenti, o, quantomeno ampiamente secolarizzati. L’esperienza delle comunità eucaristiche, che si nutre del percorso dell’iniziazione cristiana, non può che aver luogo all’interno della parrocchia: è nella Chiesa locale, specificata nella parrocchia, che si compie.
L’icona biblica che la comunità eucaristica intende incarnare, è la descrizione della comunità apostolica, così come è descritta in AT 2, 42-48. La comunità guarda alla comunità di Gerusalemme come all’obiettivo da realizzare, la sente come il paradigma fondamentale cui ispirare ogni comportamento. I momenti fondamentali del cammino di una comunità eucaristica sono riassunti proprio dalle quattro “costanti” della comunità apostolica:
Erano assidui nell’ascolto dell’insegnamento degli apostoli (la catechesi/il percorso formativo.
Erano assidui nella frazione del pane (la celebrazione eucaristica)
Erano assidui nella preghiera (la lectio divina e la preghiera)
Mettevano ogni cosa in comune (la collatio/la vita comune/ la carità).
L’obiettivo è quello di realizzare una comunità plasmata dall’Eucarestia, che annuncia, serve, testimonia, avendo come fondamento della missione la carità. C’è una tensione di attesa verso l’immagine di Gerusalemme: la prospettiva di compimento e di impegno si unisce alla responsabilità/corresponsabilità della perseveranza e dell’assiduità (2 Cor 8,1—15).
Perciò ogni comunità nasce dalla convocazione che viene fatta dalla Parola di Dio (Lv 8, 4-6): è una comunità chiamati a cercare insieme, nella vita fraterna e nella preghiera, l’incontro profondo con Gesù Signore e Salvatore della storia. La comunità è il luogo per la crescita nella fede battesimale che abbiamo ricevuto in dono e quindi presuppone un continuo discernimento sulla propria crescita nei sacramenti dell’iniziazione cristiana. Dona ai suoi membri la risposta alle domande profonde del cuore e si alimenta del loro desiderio di crescita nella fede.