Nel video che vogliamo condividere é grande lo stupore in diretta tv del noto conduttore egiziano Amr Adeeb di fronte alle parole di perdono di una donna copta per gli assassini del marito, vittima della strage di Alessandria
L’inviata propone la sua intervista da Alessandria, dalla casa della vedova di Naseem Faheem, copto ucciso nell’esplosione nella chiesa di San Marco. È stato lui nella domenica delle Palme a rimandare indietro all’ingresso l’attentatore suicida; ed è stato il primo a morire. Parla la vedova in tv; e le sue parole inaspettate danno voce al perdono per chi le ha ucciso il marito: «Chiedo a Dio di perdonarli e di permettere loro di pensare. Pensare che non abbiamo fatto loro nulla di male. Che Dio li perdoni come noi li perdoniamo».
Sono parole che lasciano a bocca aperta in studio il noto anchorman egiziano Amr Adeeb: «Voi copti avete una tempra d’acciaio», commenta dopo qualche secondo di silenzio in diretta tv. Per aggiungere subito dopo: «Ma quanto è grande questo vostro perdono? Se i vostri nemici potessero sentirlo non ci crederebbero. Se fosse stato mio padre a essere ucciso non ci riuscirei a dirlo. Ma questa è la loro fede».
“Dio gradisce solo la fede professata con la vita, perché l’unico estremismo ammesso per i credenti è quello della carità! Qualsiasi altro estremismo non viene da Dio e non piace a Lui!”. Così Papa Francesco nell’omelia pronunciata il 29 aprile mattina all’Air Defense Stadium, lo stadio dell’aeronautica militare dove si è celebrata la messa per la comunità cattolica d’Egitto. Qui i cattolici sono una minoranza e i cristiani, come nel caso dell’attentato della domenica delle Palme, sono presi di mira dal terrorismo. Il pontefice ha rivolto parole di incoraggiamento e ha invitato a proseguire sulla strada della pace, della fratellanza, della carità e del perdono. “La fede vera – ha detto Papa Francesco – è quella che ci rende più caritatevoli, più misericordiosi, più onesti e più umani”. E’ la strada “che anima i cuori per portarli ad amare tutti gratuitamente, senza distinzione e senza preferenze”. E’ la strada “che ci porta a vedere nell’altro non un nemico da sconfiggere, ma un fratello da amare, da servire e da aiutare”. Quella strada “che ci porta a diffondere, a difendere e a vivere la cultura dell’incontro, del dialogo, del rispetto e della fratellanza”. Una strada, ha aggiunto il pontefice che “ci porta al coraggio di perdonare chi ci offende, di dare una mano a chi è caduto; a vestire chi è nudo, a sfamare l’affamato, a visitare il carcerato, ad aiutare l’orfano, a dar da bere all’assetato, a soccorrere l’anziano e il bisognoso. La vera fede è quella che ci porta a proteggere i diritti degli altri, con la stessa forza e con lo stesso entusiasmo con cui difendiamo i nostri. In realtà, più si cresce nella fede e nella conoscenza, più si cresce nell’umiltà e nella consapevolezza di essere piccoli”.