29/01/2018 ore 19 – Primo incontro sulla figura di Giorgio La Pira

Lunedì 29 Gennaio alle ore 19.00, nell’ambito del ciclo di incontri “Abitare il mondo con il pensiero di Cristo”, primo appuntamento sulla figura e sul pensiero filosofico politico di Giorgio La Pira.

L’incontro sarà tenuto da Don Giovanni Emidio Palaia (1) che ricostruisce, nel suo libro “La stazione di arrivo dell’uomo”, la personalità ricca (e grandemente fascinosa) di Giorgio La Pira, componendo diverse prospettive e realizzando un’articolata e complessa indagine del pensiero, della concezione giuridica espressa nella sua “maestria”, della testimonianza cristiana e dell’impegno sociale ed istituzionale profusi dal Sindaco Santo.

Tratto essenziale del suo pensiero filosofico-politico, è la concezione secondo la quale ogni elaborazione intellettuale si incardina sulla centralità della persona umana e della praxis, ovvero dell’azione intesa come un comportamento morale concreto.

 

(1)   Don Giovanni Emidio Palaia ha conseguito il Baccalaureato in Filosofia presso la Pontificia Università Lateranense. Precedentemente, ha studiato Architettura, e – dopo il Baccalaureato in Teologia presso l’Università Gregoriana – ha conseguito la Laurea Specialistica in Filosofia presso l’Università di Roma Tre e il Dottorato in Filosofia Politica presso l’Università Lateranense.

 

La figura di Giorgio La Pira in sintesi

Il 29 giugno 1955 il quotidiano francese Le Monde scrive: Giorgio La Pira: chi non conosce oggi questo piccolo uomo vivace e dolce, questo ‘cristiano da choc’ che si è lanciato nella vita pubblica senza nulla concedere alla potenza del denaro, né perdere nulla del suo temperamento d’asceta? 

Era un democristiano atipico – racconta in un’intervista di alcuni anni fa il giornalista Vittorio Citterich  (volto storico della Rai, allievo ed amico di Giorgio La Pira)  – perché come lui stesso diceva ”io non ho la tessera di nessuno, l’unica tessera che ho è quella del battesimo”.

Giorgio La Pira, nasce a Pozzallo in provincia di Ragusa il 9 gennaio del 1904. Primogenito di una famiglia di umili condizioni, a prezzo di grandi sacrifici riesce a diplomarsi in Ragioneria e poi a laurearsi in Giurisprudenza.

Trasferitosi a Firenze, diventa docente di Diritto romano,  e svolge un’intensa attività sia come studioso che come cattolico scrivendo in numerose riviste di ispirazione cristiana. Alla vigilia della guerra, in pieno regime fascista, fonda e dirige la rivista Principi nella quale  pone le premesse cristiane per un’autentica democrazia. Nel settembre del 1943 riesce a sfuggire alla polizia segreta che lo cerca per arrestarlo.

Per il suo deciso impegno contro il fascismo e contro la discriminazione razziale, nel 1946 viene eletto Deputato alla Costituente e formula con Moro, Dossetti, Calamandrei Togliatti i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana  affermando le libertà civili e religiose, il diritto al lavoro, il valore della persona umana. 

I suoi obiettivi erano i poveri, era la conversione della Russia e la pace universale, lui lavorava su questa prospettiva – ricorda in una intervista Giulio Andreotti, che aggiunge: “Era convinto che dovesse essere perseguita una politica di pace universale.

Negli anni a seguire, La Pira sarà sottosegretario al Ministero del Lavoro, Sindaco di Firenze e per tre volte membro della Camera dei Deputati. Una storia di battaglie politiche e civili ma soprattutto di fede per un uomo che, l’impegno religioso e civile, inducono a muoversi con decisione verso obiettivi concreti e per lui sacri: il lavoro, la casa, il pane.

La Pira segna la vita politica nazionale ma anche quella estera con sorprendenti iniziative. Nel 1951 interviene presso Stalin in favore della pace in Corea, e 1952 organizza in piena guerra fredda il primo Convegno internazionale per la pace e la civiltà cristiana.

Nel 1959 La Pira, invitato a Mosca, parla addirittura al Soviet Supremo in difesa della distensione e del disarmo; nel 1965 si rese conto che il pericolo del Vietnam era il problema principale per la Pace del mondo e così decise  di andare in Vietnam ad Hanoi per parlare con Ho Chi Min.

Dal 1966 comincia a ritirarsi dall’attività pubblica, ma continua a mantenere contatti internazionali lavorando attivamente in preparazione alla conferenza di Helsinki che avviò il mondo verso la fine della guerra fredda

A sei anni dalla sua morte, avvenuta il 5 novembre del 1977  in un “sabato senza vespri” come aveva desiderato, gli sono riconosciute le virtù eroiche e la fama di santità che portato l’arcivescovo di Firenze Silvano Piovanelli a presentare nel 1983 la richiesta per introdurre la causa di beatificazione.

 

Per approfondire:

http://www.teche.rai.it/personaggi/giorgio-la-pira/

http://www.tv2000webdoc.it/giorgio-la-pira-luomo-dei-sogni-che-diventano-realta-webdoc/

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